La meravigliosa Treviso

TREVISO, per noi un luogo stupendo…

Questa meravigliosa città sorge sulla bassa pianura veneta, in una zona ricca di risorgive, localmente dette fontanassi. Entro lo stesso territorio nascono numerosi fiumi di risorgiva dei quali il più importante è il Botteniga. Quest'ultimo, dopo aver ricevuto le acque di Pegorile e Piavesella, oltrepassa le mura all'altezza del Ponte de Pria e si divide poi nei diversi rami, detti cagnani (Cagnan Grande, Buranelli, Roggia), che tanto caratterizzano il centro storico.

Un altro, più modesto corso d'acqua risorgiva, nasce all'interno della cinta muraria, il Cantarane (0,447 km, in gran parte interrato). Corso d'acqua principale è comunque il Sile che, dopo aver lambito le mura meridionali, riceve le acque dei cagnani del Botteniga. Altri fiumi rilevanti, tutti affluenti del Sile, sono lo Storga, il Limbraga (da sinistra) e il Dosson (da destra).

La città di Treviso è una delle città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione: è stata infatti insignita della medaglia d'oro il 13 aprile 1948 per i sacrifici sofferti dalle popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale con questa motivazione:

«Fiera delle sue tradizioni di libertà che già ne fecero centro attivissimo del Risorgimento Nazionale; supremo baluardo della Patria sulle rive del Piave nella guerra 1915 - 1918; sollevò dalle sventure dell'8 settembre 1943 la fiaccola della resistenza; eccitò alla lotta contro il tedesco invasore; organizzò le prime schiere armate della pianura e della montagna; fu per tutto il periodo della dominazione straniera, l'anima di una resistenza indomabile di popolo e di brigate partigiane, spiegando energie combattive e capacità direttive in tutta la regione veneta. Dilaniata nelle carni dei suoi figli caduti davanti ai plotoni d'esecuzione nemici; distrutta nei suoi edifici; bagnata nelle sue piazze dal sangue di vittime innocenti, lasciò alla storia d'Italia 248 caduti e 144 feriti partigiani; 10.261 internati e deportati politici; 1600 uccisi e 350 feriti per bombardamenti e il ricordo delle epiche gesta della sua insurrezione, allorché il popolo, accorso tra le rovine di 3783 case distrutte, combatté al fianco dei partigiani, unito a loro in un unico slancio di fede e di libertà. Settembre 1943 - aprile 1945»

LUOGHI RELIGIOSI da visitare a Treviso:

Treviso è legata ad una lunga tradizione religiosa e monastica che l'ha interessata per lunghi secoli e conserva molte architetture religiose. Dentro le mura sorgono le chiese più antiche e i monasteri superstiti:

-La Cattedrale di San Pietro (Duomo), principale luogo di culto di Treviso, sede della diocesi omonima, è consacrato a san Pietro Apostolo. Le sue origini risalgono all'età paleocristiana (VI secolo), mentre l'edificio attuale fu costruito verso il 1770 in stile neoclassico da Andrea Memmo e Giannantonio Selva, seguendo il progetto dell'architetto castellano Giordano Riccati. Al suo interno, nella cripta, sono custodite le reliquie di San Liberale, patrono della città. In piazza del Duomo si trovano anche la chiesa di San Giovanni Battista, oggi utilizzata come battistero, e l'episcopio, residenza dell'arcivescovo.

-La Chiesa di San Francesco, un gruppo di frati francescani, inviati da Francesco stesso, giunse a Treviso nel 1216 e prese sede nella zona oltre il Cagnan Grande, presso un oratorio dedicato alla Madonna. La comunità divenne presto numerosa tanto che nel 1231 cominciarono i lavori di costruzione di una nuova chiesa e del convento, ultimati nel 1270. Nel 1806, a seguito della soppressione napoleonica, gli edifici furono adibiti a scopi militari, finché nel 1928 non vennero restaurati e riaperti al culto. L'architettura è di transizione tra il romanico e il primo gotico. L'interno ha un'unica navata e cinque cappelle laterali. All'interno si possono vedere le tombe di un figlio di Dante Alighieri e della figlia di Francesco Petrarca.

-La Basilica di Santa Maria Maggiore è un luogo di culto cattolico situato nel centro storico di Treviso, sede parrocchiale. La nascita della chiesa di Santa Maria Maggiore risale, secondo la tradizione, ai primissimi tempi dell'evangelizzazione del territorio trevigiano compiuta da san Prosdocimo, protovescovo di Padova e discepolo dell'apostolo Pietro.

-Il Tempio di San Nicolò, costruito all'inizio del XIV secolo dai Domenicani grazie ai 70.000 fiorini lasciati dal papa trevigiano Benedetto XI, è la chiesa più grande della città, superando anche il Duomo. Nel complesso conventuale annesso, oggi sede del Seminario vescovile, è conservato un importante ciclo di affreschi di Tomaso da Modena. Degne di nota sono le raffigurazioni di Ugo di Saint-Cher e Nicolò di Rouen, ritenute le prime opere pittoriche a riportare rispettivamente degli occhiali e una lente d'ingrandimento.

-La Chiesa di San Martino Urbano, dell'antica cappella (la prima citazione è del 790) rimane oggi solo il campanile: il sacro edificio fu infatti distrutto durante il bombardamento del 1944. L'attuale chiesa fu realizzata dall'architetto Angelo Tramontini, iniziata nel 1960 e consacrata il 5 dicembre 1970 dal vescovo Antonio Mistrorigo.

-Il Tempietto del Beato Enrico in Via Canova, Fresco di restauro, terminato nel 2015, è nuovamente accessibile al pubblico.

-Il complesso delle Canoniche della Cattedrale sorge a sud-est del Duomo di Treviso. Le Canoniche Vecchie ospitano attualmente il Museo Diocesano di Arte Sacra, nelle Canoniche Nuove trova posto la Biblioteca capitolare di Treviso. Il complesso degli edifici di cui fanno parte le Canoniche Vecchie e Nuove è tra i più antichi della città e si trova in un'area in cui, si tramanda, sorgeva il teatro della Tarvisium romana. Numerosi sono i reperti rinvenuti: la testimonianza più importante è certo la pavimentazione musiva del IV secolo visibile in via Canoniche.

PIAZZE E PALAZZI di Treviso:

-Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento, la piazza costituisce il cuore della città e suo centro culturale, storico e sociale. A est della piazza si trova il Palazzo dei Trecento o della Ragione, costruzione nel XII secolo, già sede del Maggior Consiglio. Una cicatrice sulle pareti esterne del palazzo ricorda gli importanti danni subiti nel 1944, durante il bombardamento di Treviso. A nord sorgono invece il Palazzo del Podestà (fine XV secolo, facciata rimaneggiata a più riprese fino al XIX secolo) e la caratteristica Torre Civica, che con 48 metri di altezza è la più alta tra le torri della città. Poco distante dal palazzo, all'inizio di via Calmaggiore, era collocata un tempo la Fontana delle tette, poi rimossa ed attualmente conservata sotto la loggia del Palazzo dei Trecento.

-Il Monte di Pietà e la Cappella dei Rettori, l'antica sede del Monte di Pietà si trova nell'omonima piazza, dietro al Palazzo del Podestà. Già sede del trecentesco Monte dei Pegni, il palazzo fu ricostruito nel 1462, anno in cui i Francescani proposero l'istituzione del Monte di Pietà, che venne ufficialmente fondata nel 1496 grazie all'interessamento del vescovo Nicolò Franco. All'inizio del XVI secolo l'edificio fu ingrandito, andando ad inglobare l'odierna chiesa di Santa Lucia e, successivamente (1561), la chiesa di San Vito. Gli ultimi interventi si ebbero nel Settecento, sicché attualmente il palazzo e le due chiese si presentano come un unico complesso con tanto di porticato in comune. A partire dall'inizio del XIX secolo, l'istituzione incominciò ad essere malvista dalle autorità francesi prima e austriache poi. Per le pesanti imposte, il Monte di Pietà abbandonò il progetto di ulteriori ampliamenti e, anzi, ridusse notevolmente la sua attività, tant'è che, nel 1822, veniva convertito in cassa di risparmio (la futura Cassamarca). All'interno si trova la cappella dei Rettori, pregevole ambiente che conserva affreschi del Fiumicelli, tele del Pozzoserrato e cuoi di Cordova. Il tema delle decorazioni alludono al soccorso e all'indulgenza. Dal dicembre 2004 il Monte di Pietà è stato acquistato dalla Fondazione Cassamarca. Attualmente ospita uffici di UniCredit e alcuni esercizi pubblici.

-La Loggia dei Cavalieri, simbolo del potere politico assunto da nobili e cavalieri nel periodo del Libero Comune, la Loggia dei Cavalieri è un esempio di romanico trevigiano con influssi dell'eleganza bizantina. Fu costruita sotto la podesteria di Giacomo da Perugia (1276) come luogo di convegni, conversazioni, giochi.

-Le Torri di Treviso risalgono, nel loro impianto generale, al medioevo.
-Il Monumento ai caduti di tutte le guerre, denominato "Gloria" costituisce un simbolo importante della storia di Treviso. Sorge in Piazza della Vittoria nel centro storico di Treviso, è stato inaugurato nel 1931 alla presenza del Re ed è stato voluto per rendere onore al sacrificio della città nell'ultima fase della Grande Guerra.

-Piazza Rinaldi, deve il proprio nome ai tre palazzi che vi si affacciano, nei secoli residenze della famiglia Rinaldi. Il più antico risale al duecento, quando la famiglia, sfuggita al Barbarossa, era appena giunta a Treviso. Il secondo palazzo, decorato con curiosi archi ogivali inflessi in una loggia al primo piano, è di epoca quattrocentesca. Il terzo e ultimo palazzo fu costruito nel XVIII secolo. Nella piazza vi era una "stazione di posta". All'inizio del Novecento divenne luogo di mercato e di incontro. A partire dall'anno 2016, Piazza Rinaldi, oggetto di un restyling con la piantumazione di tre alberi di quercia, è divenuta pedonale.

-Ponte de Pria, (ponte di pietra) è un ponte addossato alle mura, nel luogo in cui il Botteniga entra in città e si divide nei diversi cagnani. Qui vi sono delle chiuse, ideate da fra' Giocondo per inondare i dintorni di Treviso a scopo difensivo.

-Quartiere Latino, presso la confluenza tra Sile e Cagnan Grande, realizzato dall'architetto Paolo Portoghesi restaurando l'ex ospedale di Santa Maria dei Battuti (altrimenti detto di San Leonardo), ospita assieme all'ex Distretto Militare il polo universitario cittadino.

-Villaggio Eden, la costruzione di questo villaggio operaio è stata voluta, all'inizio del Novecento, dall'industriale Graziano Appiani con l'intenzione di realizzare un progetto urbanistico e sociale a favore dei moltissimi lavoratori che si trasferivano in città dalle campagne e dai paesi vicini per lavorare nella sua azienda, la Fabbrica laterizi e fornaci Sistema Privilegiato della Ditta Appiani & C. L'ambizioso progetto, finalizzato a dare concreta applicazione alle idee dell'economista e sociologo Giuseppe Toniolo, si concretizzò in diverse decine di unità abitative per i dipendenti dell'Appiani, nell'Eden Teatro, in un caffè ristoratore, in uno stand per il tiro al piccione e uno spaccio-distilleria. Recentemente in quella zona è sorta l'Area Appiani dell'architetto ticinese Mario Botta ispirata ai borghi medievali italiani.

I PALAZZI di Treviso:

Ca' dei Carraresi, Ca' da Noal, Ca' da Robegan, Ca' Sugana Palazzo Municipale, Ca' Spineda, Ca' dei Ricchi, Palazzo Rinaldi, Palazzo Hesperia, Palazzo dei Filodrammatici, Palazzo Caotorta, Episcopio, Palazzo dei Trecento, Palazzo del Podestà sede della Prefettura, Palazzo Pretorio, Palazzo Dolfin, Palazzo Scotti, Palazzo dell'Università Ex ospedale civile, Palazzo Bomben, Palazzo del Tribunale, Palazzo Bortolan o dell'Umanesimo Latino, Palazzo Onigo.

LUOGHI A CARATTERE MILITARE a Treviso:

Il centro storico di Treviso è ancora parzialmente racchiuso dalla cinta muraria costruita nel 1509 in vista della guerra della Repubblica di Venezia contro la lega di Cambrai. Oltre alla costruzione di imponenti mura bastionate e la deviazione di parte del fiume Botteniga, il progetto del frate Giovanni Giocondo, cui il Consiglio dei Dieci aveva affidato le opere di fortificazione, comportò anche l'abbattimento di diversi edifici, tra i quali parte dell'antico santuario di Santa Maria Maggiore. Alle tre porte monumentali di seguito elencate si aggiunsero, nella seconda metà del XX secolo, numerosi varchi.

-Porta San Tommaso, la più maestosa delle tre porte, fu eretta nel 1518 dal podestà Paolo Nani (doveva infatti chiamarsi "porta Nana" ed è sovrastata da una statua raffigurante San Paolo) su progetto, forse, di Guglielmo Bergamasco. Il nome rimanda a una vicina chiesa dedicata a San Tommaso di Canterbury, oggi distrutta. Interamente rivestita da elementi decorativi in pietra d'Istria, riprende lo schema degli archi trionfali classici.

-Porta Santi Quaranta, garantiva l'accesso da Ovest, è intitolata ai Quaranta martiri di Sebaste, soldati cristiani che, durante la persecuzione di Licinio in Armenia, si rifiutarono di onorare degli idoli e furono per questo puniti con l'assideramento e il rogo. In periodo risorgimentale la porta assunse il nome di Porta Cavour (la strada che dalla Porta va verso piazza dei Signori, si chiama tuttora "Borgo Cavour"), per poi tornare all'originaria denominazione. La costruzione è a pianta quadrata e la facciata, in pietra d'Istria, con tre archi di cui quello centrale più ampio sopra il quale spicca il leone marciano.

-Porta Altinia, il nome della porta, che si rivolge a levante è legato alla città romana di Altino, dalla quale si poteva giungere attraverso l'attuale provinciale "Jesolana". Fu realizzata nel 1514 accanto a una precedente porta medievale di cui sussistono le volte. Il suo aspetto, con mattoni a vista e poche decorazioni in pietra, è decisamente più sobrio rispetto alle altre due porte. La parte superiore è sagomata a mo' di torrione con ampi finestroni sulle facciate interna ed esterna, mentre i fronti laterali presentano ancora i fori delle cannoniere.

I MUSEI DA VISITARE a Treviso:

Oltre ai diversi musei, la città offre importanti spazi espositivi quali Palazzo dei Trecento, sede del Consiglio comunale, Ca' dei Carraresi, di proprietà di Fondazione Cassamarca, e palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricerche.

I Musei Civici, inaugurati nel 1879 con il nome di Museo Trivigiano, si articolano oggi in tre sedi:

-Il Museo Bailo, riaperto nell'autunno 2015 dopo un restauro iniziato nel 2003, intitolato al fondatore e primo conservatore Luigi Bailo.

-Il complesso di Santa Caterina.

-Il complesso di Ca' da Noal, Casa Robegan e Casa Karwath, acquisito nel 1935 dal comune.

Le varie sezioni conservano reperti ritrovati nella città stessa o nei dintorni, datati dal II millennio a.c. all'Alto Medioevo, opere d'arte dal Rinascimento al Novecento di Giovanni Bellini, Paris Bordon, Lorenzo Lotto, Tiziano, Rosalba Carriera, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Francesco Guardi, Pietro Longhi, Medoro Coghetto, Sante Cancian, Guglielmo Ciardi, Arturo Martini, Francesco Podesti, Gino Rossi, ecc
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-Museo nazionale Collezione Salce, inaugurato nel 2017, raccoglie la collezione di manifesti di Nando Salce, donati allo stato alla sua morte nel 1962, e oggi conservati presso il Complesso di Santa Margherita, mentre la sede museale è il Complesso di San Gaetano, che espone a rotazione i materiali grafici in mostre temporanee.

-Museo Etnografico Provinciale, inaugurato nel 2002 e allestito nel complesso architettonico rurale delle Case Piavone, il cui nucleo originale risale alla fine del Seicento, si trova all'interno del Parco naturale del fiume Storga, alla periferia Nord di Treviso. I vari edifici, restaurati e trasformati in struttura polifunzionale, sono sede inoltre del Gruppo Folcloristico Trevigiano, dedicato parimenti alla salvaguardia e alla promozione della cultura locale.

-Museo Diocesano, inaugurato nel 1988, il museo è ospitato nell'edificio comunemente detto le Canoniche Vecchie del XII secolo, antica sede dei canonici della cattedrale di San Pietro apostolo.

-Musei del Seminario Vescovile, nel soppresso convento domenicano annesso alla Chiesa di San Nicolò, sede dal 1840 del Seminario vescovile, sono ospitate le collezioni del Museo zoologico intitolato a Giuseppe Scarpa, dottore in scienze naturali che donò nel 1914 la propria collezione di animali, e il Museo etnografico degli Indios Venezuelani, nato grazie all'apporto del sacerdote Dino Grossa.

CINEMA E TEATRI a Treviso:

In città furono operanti, oltre agli storici teatri Santa Margherita, Onigo e Dolfin, il teatro Sociale (ex Ariston), il cinema Hesperia di piazza Crispi, nel quale presero avvio, nel 1945, le proiezioni del primo Cine Club italiano, quello di Treviso appunto, il cinema Astra, già teatro Ruberti di via Carlo Alberto, l'Edison, l'antico teatro Garibaldi, situato tra vicolo Rialto e vicolo XX Settembre, il cinema teatro Embassy situato nei pressi di Largo Porta Altinia ed il cinema multisala Corso, unico cinema attualmente attivo nel centro della città. Al di fuori delle mura incontriamo il cinema Edera che dedica la sua attività soprattutto alla proiezione di film d'essai.

Teatri in attività:

Teatro comunale Mario Del Monaco, Teatro Eden, Teatro delle Voci ex La Perla, Teatro Sant'Anna, gestito dal Gruppo Alcuni, Teatro del Pane, Cinema-teatro Embassy, Multisala Corso.

LA MUSICA a Treviso:

Anche grazie alla richiesta dei nobili veneziani che trascorrevano il periodo di villeggiatura nei dintorni di Treviso, a partire dalla fine del XVII secolo aprirono in città alcuni teatri d'opera. Rimane a tutt'oggi il Teatro Comunale, dal 2011 intitolato al tenore Mario Del Monaco. La sala attuale, fatta ricostruire sulle ceneri dell'antico teatro Onigo dalla società dei palchettisti, fu inaugurata nel 1869. Il teatro, rilevato dal Comune nel 1930, è stato sede per molti anni di un rinomato "Autunno musicale". Le opere più rappresentate furono quelle degli autori italiani del XIX e XX secolo, ma anche gli autori russi e francesi ottennero buona accoglienza (a Treviso si ebbe, in particolare, la seconda italiana di Boris Godunov dopo la prima della Scala).

Tra gli artisti che calcarono le scene del Teatro Comunale si possono ricordare Enrico Caruso, che ha cantato a Treviso la sua prima Tosca (1900), Toti Dal Monte, Mario Del Monaco, Katia Ricciarelli, la quale si esibì qui per la prima volta nel Trovatore (1970) ed in Otello (1971). Concesso in gestione ad un ente strumentale di Fondazione Cassamarca, il Teatro Comunale “Mario Del Monaco” ospita, oltre alla rinnovata stagione sinfonica e lirica, un importante concorso per cantanti d'opera dedicato al soprano Toti Dal Monte, fra i vincitori: Garbis Boyagian, Ghena Dimitrova, Ferruccio Furlanetto, Simone Alaimo.

Il Teatro Del Monaco ospita anche il concerto di capodanno, ogni 1 gennaio, che rappresenta un appuntamento musicale molto seguito dai trevigiani e che registra sempre il tutto esaurito. In città si svolge inoltre uno dei maggiori festival nazionali dedicati alla musica antica per organo, il "Festival Organistico Internazionale". E il "Festival chitarristico Internazionale delle due città Treviso - Roma", importante manifestazione che si svolge in contemporanea anche a Roma, da cui il nome.

Da molti anni nella prima settimana di luglio si tiene il "Festival musicale Suoni di Marca", con concerti e stand gastronomici nella cornice delle mura cittadine. L'associazione Treviso Ricerca Arte, con sede a Cà Dei Ricchi, dal 2014 ospita una rassegna di musica Jazz dal nome Tracce di Jazz. La rassegna ha stretto collaborazioni con il jazz festival della città Treviso Suona Jazz.

La città è sede di numerosi cori polifonici e popolari, tra cui il coro Stella Alpina, e di alcune bande come la Banda musicale "Domenico Visentin", nata nel 1963. Nel 2012 Treviso ha ospitato il 7° Festival della coralità veneta. Treviso ha dato i natali a Giuliano Carmignola uno dei più famosi violinisti in attività, Andrea Vettoretti, chitarrista classico di fama internazionale, e Francesco Artusato, chitarrista di fama internazionale noto per essere membro dei gruppi All Shall Perish e Devil You Know.

PIATTI TIPICI E CUCINA a Treviso:

Andando con ordine, il più tipico degli antipasti è la soppressa, insaccato morbido tagliato a fette spesse, di solito accompagnata da polenta e radicchio. Tra i primi si possono menzionare i "risi" (con i fegatini o accompagnati da verdure di stagione come asparagi, radicchio, piselli o "bisi"...) e le minestre (in particolare il semplice brodo di cappone con i tortellini, la zuppa di fagioli e la sopa coada). Quanto ai secondi spiccano le carni con le piume: la faraona arrosto con "pevarada" (una salsa di fegatini e pasta d'acciughe), il bollito di gallina, l'oca (spesso condita con il sedano), l'anatra allo spiedo e il cappone in umido.

Non manca il pesce di acqua dolce ed in particolare l'anguilla, "bisatto" in dialetto, fritta oppure in umido con polenta, i gamberi di acqua dolce, la trota e lo stoccafisso (a Treviso e nel Triveneto chiamato comunemente "baccalà"). Anche le verdure, in particolare il famoso radicchio Rosso di Treviso, sono spesso protagoniste della tavola trevigiana. Benché la provincia sia ricca di formaggi (Montasio, Asiago, Taleggio, Morlacco), il più tipico è forse la morbida Casatella Trevigiana, un formaggio fresco a denominazione di origine protetta preparato con latte di mucca pastorizzato.

Tra la frutta più coltivata in provincia vi sono il marrone di Combai, la ciliegia, specie dei colli Asolani, e l'uva. Il dolce più caratteristico è sicuramente il Tiramisù, secondo la tradizione preparato per la prima volta nel ristorante “Alle Beccherie”. Si possono poi ricordare la "torta fregolotta" e i dolci stagionali quali le frittelle, i crostoli e le castagnole, la pasquale "fugassa con le mandorle", le Favette dei Morti. Il vino bianco più famoso è certamente il Prosecco, al quale si possono affiancare il Tocai, il Verduzzo, il Pinot bianco e grigio e lo Chardonnay per quanto riguarda i bianchi e i rossi Cabernet, il Merlot, il Pinot nero e il Raboso.

GLI EVENTI nella città di Treviso:

Tra i numerosi festival organizzati all'interno della città sono citati: l'Home Festival che costituisce il festival musicale più grande d'Italia, i Suoni di Marca e il Treviso Comic Book Festival. La città ha ospitato inoltre le Adunate nazionali degli alpini del 1967, del 1994, e quella del 2017. Negli ultimi anni hanno acquisito sempre crescente popolarita' le iniziative della sezione cittadina del Fondo Ambiente Italiano, soprattutto in occasione delle Giornate di Primavera che si tengono nel mese di marzo e per la Fai Marathon che si tiene in autunno.

Dal 2015, inoltre, Treviso ospita un festival jazz denominato Treviso Suona jazz. La manifestazione dura sette giorni e si tiene in genere alla fine del mese di maggio. Il Festival si caratterizza per la collaborazione con alcuni Conservatori di musica Veneti, e ha portato in città artisti jazz come Enrico Pieranunzi, Steve Kuhn, Logan Richardson, Marco Tamburini, Mauro Ottolini, Francesco Bearzatti, Roberto Gatto. In data 2 maggio 2019 è stata presentata l'edizione numero 5, ed è stata annunciata la presenza di tanti musicisti jazz importanti, tra cui Michele Mirabassi e Fabrizio Bosso.